Perché è importante avere un chatbot per il tuo business
Parlano con noi. Rispondono alle nostre domande, anticipando le nostre esigenze. Sono qui per aiutarci. Sono i chatbot.
I chatbot sono dei software che simulano un dialogo tra robot ed essere umano. Il termine è l’unione di due parole chat + robot (dove “bot” è la sua contrazione). Si tratta di una conversazione, a voce o per via testuale, con un programma che utilizza sistemi di comunicazione e interazione simili a quelli degli essere umani. Ve la ricordate Clippy, la graffetta impertinente di Office? Ecco, lei era un prototipo di chatbot, che oggi si è evoluto in bot più aggiornati come Cortana e Siri, le “voci” di Microsoft e Apple.
Perché le grandi aziende usano i chatbot?
L’obiettivo principale di ogni brand è quello di farsi notare e aumentare le conversioni, attraverso i prodotti e servizi che offre. È in quest’ottica che si inseriscono le chatbot. Il loro ruolo è quello di diminuire la distanza tra l’azienda e l’utente, così da arrichire le modalità di interazione tra i due e migliorare la customer experience.
Ti stai chiedendo come?
- Sono veloci e semplificano le richieste di informazioni su prodotti e servizi di un’azienda;
- Implementano il customer service di un’azienda;
- Integrati ai social media creano profili personalizzati per ogni utente, in base ai suoi gusti, i dati anagrafici, le abitudini di consumo e i luoghi visitati;
- Memorizzano lo storico delle richieste di ogni utente.
Il report “Digital in 2017” di We Are Social e Hootsuite parla chiaro: il 51% della popolazione online usa applicazioni di messaging (Whatsapp, FB Messenger) dai propri dispositivi mobile. I dati mostrano un cambiamento di tendenza, soprattutto per le generazioni dei cosiddetti “millenial”, che trascorrono più tempo nel social messaging che nei social media. Quindi implementare un chatbot nei servizi di messaggistica potrebbe essere una mossa molto astuta per il proprio business. Infatti i maggiori brand, avendo saputo interpretare i cambiamenti di mercato, hanno creato dei chatbot personalizzati, mostrandoci come un chatbot a disposizione dei clienti possa non solo migliorare l’immagine aziendale ma aumentare il customer engagement.
C’è chi ne ha creati di divertenti ed ironici, chi di istituzionali ed eleganti. Ecco alcuni esempi:
- la Repubblica che invia notizie e aggiornamenti con il suo bot;
- il Grande Fratello per l’edizione di quest’anno ha lanciato il chatbot attivo su Facebook Messenger, dove è possibile scegliere un concorrente preferito per poter ricevere le notifiche personalizzate sulle sue azioni;
- BMW, il brand teutonico ha lanciato il suo primo Chatbot, attivo su Facebook Messenger, che guida l’utente alla scoperta della nuova Serie 5 rispondendo a tutte le sue curiosità sulla ipertecnologica berlina bavarese.
- Skyscanner ha il suo bot su Facebook Messenger, dove i viaggiatori possono interagire con il bot per chiedere prezzi di volo in tempo reale e chiedere a Skyscanner l’ispirazione di destinazione.
- Fusolab, l’associazione di promozione sociale sul territorio romano, che organizza corsi ed eventi, ha utilizzato un chatbot ironico, divertitente e vagamente trash, dove a rispondere alle domande degli utenti è nientepopodimeno che Raffaella Carrà. L’esempio di Fusolab ci fa capire quali siano le possibilità a livello di inventiva dei chatbot.
Per sfizio butta un occhio sulla raccolta di Botlist per vedere i bot fatti per il tuo intrattenimento, trovi anche quelli dedicati al benessere e allo sport, come MyWorkout, Gimmy e Fitwell attivi sulla piattaforma Messenger.
Insomma, che ci piaccia o no, i chatbot sono ormai una realtà esistente. Secondo uno studio Amdocs, il 30% dei consumatori interagisce con agenti virtuali almeno una volta alla settimana, perché è conveniente (44%) e più veloce (41%), ma il 47% lo fa solo perché non ha alternative. Addirittura i consumatori hanno anche idee chiare su come vogliono i chatbot del futuro: sembianze più umane (48%) contro quelle di un avatar (20%); genere femminile (36%) piuttosto che maschile (14%). Infine i bot piacciono gentili, intelligenti e simpatici.
Probabilmente i chatbot continueranno ad essere implemenatati e ad essere allineati ai risultati ottenuti dall’Intelligenza Artificiale, nonostante le persone continuino a preferire lo scambio con altri esseri umani (83%), possibilmente anche in carne ed ossa.
L’argomento è attuale ed aperto e continua a sollevare sempre più domande riguardanti una possibile società distopica del cyborg in cui ci si chiede “I chatbot assumeranno?”, “Le conversazioi migliori non saranno più con esseri umani?”, “Esaudiranno ogni desiderio?”.
Se stai immaginando uno scenario alla Blade Runner, ti dico fermati, rilassati e leggi Philip K. Dick. Per questo futuro c’è ancora tempo.
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giuseppe lazzarini
Bell’articolo. Bravo
Giuseppe Barbagallo
Grazie mille Giuseppe, sono contento tu abbia trovato utile quest’articolo.